Col Seno di poi…

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  • 26 Feb 2022
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(dal sito ufficiale delle coppa Attilio Bettega…)

S’è ripreso con gli interessi quello che aveva dovuto cedere a fine gennaio, causa problemi di gomme, al Monte-Carlo Historic. Gabriele Seno ha vinto l’ottava edizione della Coppa Attilio Bettega, gara di regolarità a media, al volante della sua Opel Kadett Gte coadiuvato al radar e alla strumentazione elettronica dallo specialista Francesco Giammarino. Lungo gli otto settori cronometrati (l’ultimo, Valstagna-Foza è stato annullato per problemi di trasmissione dati via satellite causa assenza di campo) ha duellato senza un attimo di respiro con Ferruccio e Carlo Nessi, primi assoluti dodici mesi fa, che hanno chiesto tutto alla loro bellissima Morris Mini Cooper S 1300.

È stato un continuo “botta e risposta” tra i due equipaggi e quando ormai si profilava la soluzione all’ultimo metro di asfalto, la decisione del direttore di gara, il veronese Alberto Riva, ha chiuso anzitempo il confronto. Seno-Giammarino hanno chiuso con 519 penalità, undici in meno rispetto ai rivali. Un’inezia dopo oltre 350 chilometri di gara. Valstagna, l’università dei rally, avrebbe potuto rimescolare le carte con i suoi mille trabocchetti ma i concorrenti l’hanno percorsa solo in trasferimento prima del traguardo finale posto in piazza ad Enego nel cuore della notte. Ai fratelli Nessi è rimasta un po’ di amarezza per non aver potuto difendere fino in fondo il primato meritatamente conquistato lo scorso anno. Riproveranno a mettere le mani sulla Coppa Bettega nel 2023, sempre con la macchina identica a quella che vinse  il rally di Montecarlo con Hopkirk-Liddon nel 1964 e bissò il successo l’anno successivo con Timo Makinen, salvo poi essere esclusa dalla classifica finale per il “giallo dei fari”. Alle verifiche i commissari tecnici “bocciarono” la vettura perchè le lampadine avevano un filamento diverso dall’originale…

Rauno Altonen la riportò in vetta nel 1966 precedendo Lancia HF e Porsche 911.

Sorprendendo tutti, hanno conquistato il terzo gradino del podio i giovanissimi Riccardo Leva e Niccolò Pacchiarotti con una Fiat 127. Un risultato che ha dell’incredibile considerato che Riccardo era solo alla seconda esperienza come pilota (debuttò alla Coppa Bettega lo scorso anno) e che il navigatore di gare ne ha messo insieme appena tre. I più stupiti sono stati Marco Leva, papà di Riccardo, in gara con una Giulia Gt Sprint (sesto assoluto) e la mamma Alexia Giugni, data tra i favoriti della vigilia ma incappata in un malinteso “tecnico” al via del primo rilevamento costatole una montagna di penalità. Impossibile per Alexia, coadiuvata da Laura Marcattilj, una rimonta con la bellissima Porsche 356 A. Le rimane la soddisfazione di aver concluso, a fine gennaio, il Rally  Monte-Carlo Historique al decimo posto assoluto della generale.

Studente alla facoltà di ingegneria aerospaziale a Londra, Riccardo Leva ha sempre seguito i genitori durante le competizioni, tanto da appassionarsi alla regolarità. Dopo l’apprendistato al fianco di papà Marco come navigatore, finalmente, conseguita la patente, è passato dall’altra parte dell’abitacolo. Non ha perso molto tempo per trovare i punti di forza della Fiat 127 – agilità, leggerezza e motore brillante – e ha saputo in pochissimo tempo sfruttarli.

«Sono stato favorito – ha ammesso sportivamente al traguardo – dall’annullamento della prova di Valstagna, tutta in salita. Non so come avrei fatto a mantenere la media assegnatami perchè tra curve e tornanti senza respiro avrei perso secondi preziosi a scapito di vetture più potenti della mia.»

Al quarto posto s’è classificato l’equipaggio Enz-Seeberger su Lancia Fulvia 1.3 S che è riuscito ad anticipare  Corbetta-Moretti su Audi Quattro 2.2. Tra i due 234 penalità di differenza.

Settima piazza, invece, per Bergamaschi-Fedeli su Bmw  202Ti, seguiti dai triestini Rigo-Puhali (Fulvia HF 1600) incappati in un “tempaccio” nel primo rilevamento altrimenti sarebbero entrati in zona podio vista la regolarità con la quale hanno affrontato le prove successive. Carbone-Biagi (Alfetta Gtv) e Scapolo-Ravazzi (Autobianchi A 112) hanno chiuso la top ten. Soddisfattissimo Paolo Scapolo del risultato acquisito e non ha mancato di farlo notare, con la simpatia che gli è consueta, alle premiazioni. Per il padovano portacolori della Gu Gu Corse anche la vittoria nella classe H 1 davanti a Regalia-Aspesi (Simca Rally 1000) e a Maran-Maran su Nsu TT 1200, e il successo nel “Trofeo A 112 Abarth” dove alle sue spalle si sono piazzati i campani Santalucia (padre e figlio), Montanelli-Mautino, Saba-Ortolani e Cattaneo-Cattaneo.

Problemi sin dalla prima prova per Daniel Perfetti, tra i favoriti della gara, con la sua bellissima Lancia Stratos “sponsorizzata” Chupa Chups (la sua famiglia è a capo di una grossa industria dolciaria ed è famosa soprattutto per “Brooklin, la gomma del ponte”). I De Sanctis (padre e figlio), con l’altra “bete a gagner”, in livrea Alitalia, si sono piazzati al ventesimo posto. Lo scorso anno avevano concluso quarti assoluti, dietro a Nessi, Perfetti e Verini. Quest’ultimo, già campione europeo e italiano a metà degli anni Settanta quando difendeva i colori della Fiat correndo con la 124 Abarth, era presente anche quest’anno, ma nelle vesti di apripista.

La Coppa riservata alle scuderie è stata appannaggio della Grifone che ha preceduto la vincitrice la mattatrice dell’ultimo Monte-Carlo, la Milano Autostoriche.

Coppa delle dame a Fava Ferreira-Dal Fiume su Lancia Fulvia coupé 1.3 S.

Cristiani-Benvegnù si sono assicurati il Challenge Mario Dalla Favera , riservato alle Porsche 356, istituito per ricordare il pilota padovano interprete eccezionale della vettura tedesca.

Premio speciale, infine, per Gino Bozzardi, partito da Brindisi con la sua Opel 1900 GT per partecipare alla gara. E da Salerno sono saliti a Bassano anche i Santalucia, per correre con la loro A 112 Abarth. Se non è passione, questa…

Molto apprezzato il percorso, immerso nella neve ma col fondo stradale pulito, che ha donato alla gara un fascino d’altri tempi.

Soddisfatto, a motori spenti, Ivo Strappazzon a capo di Rally Club 70 organizzatore della competizione ritenuta, fra quelle a media, la più bella e spettacolare d’Italia.

«Lo scorso anno ho deciso di lasciare la regolarità classica per abbracciare quella a media, che ritengo molto più vicina per spirito e difficoltà, ai rally. Quella che poteva sembrare una scelta azzardata in realtà s’è rivelata vincente. I concorrenti hanno dimostrato di gradire questa nuova formula che permette anche ai navigatori di avere un ruolo importantissimo. Le difficoltà per allestire una manifestazione come la Coppa Bettega non sono poche ma mi aiutano a superarle due grandi appassionati, Enzo Scapin titolare della Base e Marco Mattioli della Ma-Fra.”

In gara entrambi, Scapin, coadiuvato da Ivan Morandi s’è classificato  34° assoluto con la sua Lancia Beta coupè mentre Mattioli, in coppia con Pensotti, ha chiuso al 47° posto, preceduto dal bassanese Stefano Chiminelli, presidente del Circolo Veneto auto e moto d’epoca, che ha corso con una Ascona SR 1.9 assieme all’amico Strappazzon.

Classifica finale

1 Seno-Giammarino Opel Kadett Gte penalità 519

2 Nessi-Nessi Morris Mini Cooper S 1.3  penalità 530 (distacco 11 penalità)

3 R. Leva-Pacchiarotti Fiat 127  penalità 677 (distacco 158)

4 Enz-Seeberger Fulvia Rally 1.3 S penalità 749 (distacco 230)

5 Corbetta-Moretti Audi Quattro 2.2 penalità 983 (distacco 464 penalità)